È di circa un anno fa la bella sorpresa dell’immissione
in ruolo di un paio di ispettori scolastici per Regione, andati a rimpiazzare posti in generale lasciati vuoti
da tempo. Al contrario di paesi come Francia o Inghilterra, l’Italia può
contare tradizionalmente su un numero assai esiguo di queste figure, in
generale poco amate da certa cultura nazionale poco incline ai controlli. Da
qualche settimana agli ispettori di ruolo se ne stanno aggiungendo altri, in
media quattro-cinque per regione, selezionati per soli titoli e servizi, con incarichi
triennali.
Lascia perplessi la poca trasparenza che
c’è stata, in generale, nella selezione di queste figure. La
Costituzione, l’etica e il rispetto dei contribuenti
imporrebbero che la selezione del personale statale avvenisse per concorso. E
anche quando questi concorsi sono per titoli e servizio prestato, come nel caso
in questione, sarebbe stato molto opportuno che fossero resi pubblici in
anticipo i criteri di valutazione, almeno per garantire non solo la trasparenza,
ma per poter dare a molte più persone la
possibilità di parteciparvi. Per fortuna, come tutti ben sappiamo anche
dalla lettura dei giornali, il nostro sistema pubblico, soprattutto quando è
impegnato nella selezione del personale da assumere, è del tutto immune da
rischi di contaminazioni e favoritismi. Da noi, a differenza di altri Paesi
come quelli del Nord Europa, non si approfitta mai di queste occasioni per
ottenere un vero e proprio spoil system…
Di sicuro vorremmo che questa importante
novità si traducesse in un’occasione vera per la scuola italiana e sarebbe
auspicabile che gli ispettori andassero veramente a visitare le scuole. Abbiamo
invece il timore che, come talvolta è accaduto in passato, queste figure vadano
a rimpiazzare in altri ruoli chi è andato in pensione e, per evitare
contenziosi, ne vengano invece centellinate le ispezioni nei confronti di docenti
e dirigenti.
Vorremmo infine che non approfittassero
del loro ruolo, come talvolta accaduto, per ricerche e pubblicazioni spesso
utili solo a chi le ha fatte, magari usando i soldi pubblici. Si approfitti invece
di queste figure per migliorare la qualità del personale scolastico. In altre
parole, i nuovi ispettori, ancor prima di tenere corsi di aggiornamento o partecipare
a tavole rotonde, dovrebbero saper estromettere dall’insegnamento gli incapaci e
i neghittosi, che ci sono e che fanno danni come la grandine anche quando non
capitano ai nostri figli!
PS: Tengo a precisare che non ho partecipato al concorso né vi parteciperò in
futuro, sia per motivi anagrafici, sia perché non ho – e lo dico senza falsa
modestia – le competenze necessarie a ricoprire questo ruolo.
Valerio Vagnoli
Valerio Vagnoli